Nel 1987 George Soros scrisse “L’alchimia della finanza”, il libro in cui spiegava la base teorica del suo modo di operare sui mercati finanziari, dove tra il 1969 e il 1999 aveva ottenuto un rendimento annuo superiore al 30%. E’ la nota “teoria della riflessività” basata su tre postulati.
- “I mercati sono sempre inclini verso una direzione o l’altra.
- I mercati possono influenzare gli avvenimenti che anticipano.
- La combinazione di queste due affermazioni spiega il perchè , così spesso, i mercati sembrano anticipare gli avvenimenti in maniera corretta.
- Ad esempio generalmente si crede che mercato azionario anticipi le recessioni; sarebbe più corretto dire che facilita la loro accelerazione”.
Semplice ma geniale. Esempio: recentemente il mercato azionario russo ha perfettamente anticipato gli eventi. Il 26/10/2021 aveva realizzato un massimo di periodo e da allora non ha fatto che scendere del 37% fino al 23 febbraio scorso il giorno precedente l’invasione dell’ Ucraina. Molto meglio di qualsiasi analista le azioni russe avevano realizzato quanto di funesto stava avvenendo per l’economia russa come conseguenza della reazione degli altri paesi all’invasione ucraina. Attualmente la borsa russa è chiusa alle contrattazioni e il paese è prossimo al default (mancato pagamento dei debiti contratti).
Ma cosa sembra indicare il principale mercato azionario mondiale ? Dall’inizio del 2022 lo S&P500 ha intrapreso un trend ribassista ben individuato da tre massimi e tre minimi discendenti. L’analisi tecnica sotto i 4.200 punti individua un obiettivo ribassista di almeno 3.600 punti, che nessuna grande banca di investimento cita. Vedremo chi avrà ragione. Il quadro ribassista rimarrà tale finche lo S&P500 rimarrà sotto 4440 punti.
Rialzo di petrolio, gas, metalli industriali, materie prime agricole, rialzo dei tassi di interesse, guerra, tensioni e sanzioni internazionali, tutto lavora per una riduzione dei profitti delle aziende e per una riduzione della capacità di spesa e investimenti per individui e imprese. Insomma molti elementi lavorano per produrre un quadro di inflazione e recessione, che sarà evitato soltanto con una forte contrazione dei prezzi delle materie prime.
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