Ogni sabato, Plus24, l’utile supplemento del Sole24Ore, pubblica una interessante tabella che valuta i risultati di un investimento di 1.000 Euro, effettuato dieci anni prima, in varie classi  di investimento. Ecco i risultati aggiornati al 4 marzo 2023.

1.000 Euro investiti il 4 marzo 2013 sarebbero diventati:

2.349 Euro se investiti in Azioni Mondiali

1.743 Euro se investiti in Azioni Italia

1.126 Euro se investiti in Titoli di Stato Italia

1.416 Euro se investiti in Oro

800 Euro, in valore reale, se lasciati sul conto corrente: perdita determinata dall’incremento dell’inflazione e, quindi, dalla riduzione del potere di acquisto. 

Ed ecco le nostre considerazioni sui risultati conseguiti.

  • L’investimento in Azioni Mondiali ha più che raddoppiato il capitale iniziale in dieci anni . A conferma delle analisi di più lungo termine, un investimento azionario ben diversificato offre la maggiore  crescita di capitale, anche se con una maggiore variabilità dei rendimenti da un anno all’altro. Ricordiamo che nel 2020-2021 si è verificata la pandemia COVID che ha bloccato per mesi l’economia mondiale mandandola in grave ma breve recessione. Nel 2022 la guerra in Ucraina ha determinato un fortissimo aumento dei costi energetici, tanto da spingere l’inflazione in Europa anche oltre il 10% con danni significativi a imprese e famiglie. Tuttavia questi drammatici eventi non hanno impedito ai mercati azionari di garantire un’ottima performance.
  • L’investimento in Azioni Italia ha offerto in dieci anni un guadagno superiore al 70%, nettamente inferiore alle azioni mondiali. Da qui la nostra raccomandazione di diversificare i propri investimenti anche oltre i confini nazionali. Anche per ottenere una riduzione dei rischi legati alle croniche debolezze della nostra economia e ad al suo alto debito pubblico. Resta il fatto che un piccolo investimento in azioni italiane può essere realizzato esentasse, se mantenuto per cinque anni.
  • L’investimento in Titoli di Stato Italia ha offerto un rendimento appena superiore al 12% in dieci anni. Questo perchè l’ultimo decennio è stato caratterizzato da bassi rendimenti  sui titoli governativi italiani , in virtù del loro massiccio acquisto da parte della Banca Centrale Europea   (cosiddetto Quantitative Easing). Pertanto l’investimento in titoli di stato italiani non ha difeso sufficientemente dall’inflazione. Meglio sarebbe stato investire  in obbligazioni in Euro ad alto rendimento (high yield) che avrebbero offerto in dieci anni un guadagno del 27%, quindi più del doppio dei titoli stato italiani.
  • Soddisfacente il risultato conseguito dall’Oro, oltre il 40% e oltre il triplo dei titoli di stato italiani. E’ giusto ricordare che l’Oro non paga cedole o dividendi, eppure, in questo decennio ha difeso dall’inflazione, garantendo un guadagno reale, al netto dell’inflazione,  significativo. Inoltre l’Oro è quotato in dollari USA e quindi permette di diversificare sulla principale valuta mondiale.
  • La perdita del potere d’acquisto determinata dall’inflazione sarebbe stata del 20%, nonostante il decennio trascorso, tranne il 2022, sia stato caratterizzato da una bassa inflazione. Quindi lasciare i soldi sul conto corrente significa sicuramente perdere capacità di spesa: per la casa, le necessità quotidiane, la salute, gli studi dei figli o il puro divertimento.

Dovete scegliere tra una sicura perdita, lasciando i soldi sul conto corrente, o investire per un futuro migliore vostro e dei vostri figli.

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