Nell’analisi “Venti di guerra” del 13 febbraio avevamo stimato il 50% di probabilità di un attacco russo all’Ucraina. Purtroppo abbiamo avuto ragione.

Non c’è dubbio: le conseguenze più pesanti le pagherà l’Europa e, non solo, perchè geograficamente vicina all’area del conflitto.

Al contrario degli Stati Uniti, l’ Europa non è autonoma sia per quanto riguarda il suo fabbisogno energetico che alimentare. Importiamo petrolio, gas, grano dai paesi in conflitto. E,infatti, i prezzi di queste materie prime sono schizzati in alto già prima dello scoppio della guerra.  L’inflazione europea potrebbe continuare a salire creando seri problemi all’attività delle imprese e ai consumi delle famiglie. A tal proposito le nostre scelte di investire in Oro, azioni energetiche, metalli industriali è stata perfetta: tutti asset che oggi guadagnano mentre le borse europee perdono oltre il 3%. Questi asset vanno detenuti perchè rappresentano una protezione del portafoglio.

Livello da monitorare è 4.200 per S&P500. Se non recuperato rapidamente sono possibili ulteriori discese.