Prima di leggere questa pagina, se non conoscessi bene i vantaggi degli ETF, vai a questo link:

https://investetf.it/etf-etc-etn-caratteristiche-e-vantaggi/

Gli ETF possono essere utilizzati per realizzare i cosiddetti PAC (PIANI DI ACCUMULO). Supponiamo che riusciate a risparmiare 100 Euro mensili con regolarità; potreste mensilmente investire 100 Euro negli ETF da noi segnalati. Se per un mese non aveste i 100 Euro disponibili o ne aveste 300, non cambierebbe nulla: potete non effettuare l’investimento o incrementarlo, magari per favorevoli condizioni di mercato. In definitiva, i PAC ETF permettono la massima flessibilità negli investimenti ed evitano di investire tutte le somme disponibili in situazioni di eccessiva valutazione dei mercati. I capitali investiti in ETF sono sempre disponibili entro 48 ore sul conto corrente; al contrario le somme investite in un fondo pensione sono disponibili soltanto in caso di grave malattia, acquisto o ristrutturazione di prima casa. Dopo otto anni è possibile disinvestire da un fondo pensione soltanto il 30% del capitale. 

E’ possibile cambiare a scelta la tempistica dei versamenti in PAC, l’importo della rata e la durata del PAC. E’ possibile sospendere i versamenti in qualsiasi momento, senza penalità o conseguenze su quanto già versato, e disinvestire totalmente o parzialmente le quote accumulate, riprendendo liberamente  i versamenti quando desiderato. Al contrario delle penalità e vincoli delle polizze vita o united-linked e dei fondi pensione.

Gli obiettivi del PAC possono essere vari: l’acquisto di una casa, gli studi dei figli, l’accantonamento di un capitale per la pensione; ognuno può trovare la motivazione personale più adatta.

Se pagaste una commissione fissa alla vostra banca per l’acquisto di un ETF, sarebbe preferibile effettuare due o tre  versamenti all’anno nel PAC, in modo da risparmiare in commissioni ( massimo lo 0,3% dell’importo investito). 

Alcune banche italiano offrono la possibilità di INVESTIRE GRATUITAMENTE  IN ETF anche mediante PAC: FINECO e DIRECTA SIM.

PAC IN ETF O PAC IN FONDI COMUNI ?

Il 4 dicembre 2021 PLUS24, l’utile supplemento del sabato del SOLE24ORE, ha pubblicato un confronto tra PAC IN ETF E PAC IN FONDO COMUNE relativamente ad un investimento sui mercati azionari internazionali. Ecco i risultati.

Periodo  da   1-10-2007 a 1-10-2017

PAC ETF  + 79%    PAC FONDO COMUNE  + 50%

Periodo da 1-1-2009 a 1-1-2019

PAC ETF   + 63%     PAC FONDO COMUNE + 35%

Potete constatare che, in entrambi i periodi decennali, l’extra performance del PAC in ETF è di circa il 29%. Quindi, mediamente, il 3% in più di performance all’anno!!! Il motivo è sempre lo stesso: il PAC in ETF ha costi minori che si aggirano intorno al 2 – 2,5% annuo. La differenza di costo  spiega la differenza di risultato. La matematica non è una opinione…

 

COME COSTRUIRE UN PAC IN ETF

Per rispondere  bisogna porsi alcune domande.

  • Quale è la durata del PAC ? Preferibilmente almeno cinque anni: il tempo minimo per vedere crescere nel tempo un investimento a rate. Dieci anni o più per ottenere una crescita significativa del capitale.
  • Quali settori di investimento scegliere per un PAC ? Nel lungo termine l’investimento azionario offre, statisticamente, una maggiore rivalutazione del capitale. Nell’ambito di un investimento azionario bisognerebbe scegliere un ETF diversificato sui mercati azionari mondiali, qualche paese emergente ben selezionato ( ne abbiamo due molto promettenti), ETF azionari investiti nelle società impegnate nelle tendenze macroeconomiche del futuro, quelle a maggior crescita.
  • Quale quota azionaria dovrebbe avere un PAC ? A nostro parere almeno il 50%. Gli investitori che volessero una maggiore crescita del capitale  potrebbero arrivare al 70-75% o anche realizzare un PAC esclusivamente azionario se la durata fosse di dieci e più anni. Il fondo sovrano della Norvegia investe in azioni il 70% del suo patrimonio per assicurare il futuro del suo popolo.
  • Oltre le azioni quali altri investimenti dovrebbero essere presenti in un PAC ? A nostro parere bisognerebbe scegliere asset poco correlati alle azioni, in modo da ridurre la volatilità globale del portafoglio. Per esempio: Oro e titoli di stato legati all’inflazione, ideali in un periodo, come l’attuale, caratterizzato da alta inflazione e tensioni militari.
  • Quando è preferibile effettuare versamenti su gli ETF azionari ? La risposta è di tipo statistico. Negli ultimi novanta anni i mercati azionari hanno sempre avuto, con cadenze almeno triennali o quinquennali, fasi di calo dai massimi di periodo del 25-50%. Quando la discesa raggiunge questi estremi è sempre stato conveniente investire sulle azioni, in più rate o aumentando sensibilmente l’importo delle rate. La scelta è analoga a quella dei saldi nel settore dei beni di consumo: comprare quando i venditori abbassano i prezzi anche del 30-50%. Se aveste comprato un ETF azionario mondiale a marzo 2020, all’esordio del Covid, dopo 18 mesi  il vostro investimento si sarebbe raddoppiato.
  • Che tipo di ETF scegliere per i PAC ? Con cedole o senza cedola ? Sicuramente gli ETF senza cedola, chiamati ETF ad accumulazione, perché reinvestono i dividendi e le cedole nell’ETF senza subirne la tassazione. Così il capitale cresce nel tempo esentasse e, quindi, più velocemente. La tassazione sarà dovuta soltanto al termine dell’investimento e, quindi, dopo un decennio o, anche, un ventennio. Al contrario le gestioni patrimoniali in ETF (Moneyfarm, Euclidea e altri) sono tassate al 26% sui profitti alla fine di ogni anno solare (12,5% sui titoli di stato). Anche i fondi pensione sono tassati annualmente al 20% sui profitti maturati il che ne riduce i vantaggi fiscali.
  • L’importanza di ribilanciare gli ETF nel PAC. Con il tempo la quota in ETF azionari tende ad aumentare a scapito delle componenti a minore crescita, oro o titoli di stato. La quota eccedente l’investimento azionario stabilito, per esempio il 75%, va venduta e reinvestita quando avverse condizioni di mercato renderanno più conveniente ritornare sull’azionario. In tal modo gli investimenti azionari  verranno realizzati quando è più alta la probabilità di rivalutazione.
  • L’esposizione valutaria. Investire all’estero espone al rischio che le valute estere perdano valore rispetto all’Euro deprezzando il patrimonio dell’investitore. Questo rischio può anche essere coperto con strategie dedicate.

Costruisci  un PAC in ETF con le soluzioni da noi predisposte, diventando nostro Cliente Premium per soltanto 12 Euro al mese. Quando vuoi puoi recedere dall’abbonamento.

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FONDI PENSIONE

Analizziamo anche questo tema.

Il trattamento di Fine Rapporto (TFR) viene rivalutato in questo modo: il coefficiente di rivalutazione è composto da un tasso fisso (1,50%) e da uno variabile, pari al 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo, per le famiglie di operai e impiegati, accertato dall’Istat, rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente. In definitiva la rivalutazione del TFR  segue molto da vicino il tasso di inflazione.

Come riuscire ad ottenere una maggiore rivalutazione del TFR ? La risposta è semplice il trasferimento del TFR in un FONDO PENSIONE AZIONARIO. 

Le motivazioni di questa scelta sono varie:

  • Il rendimento azionario, nel lungo termine, batte l’inflazione. Perché le azioni sono asset reali: fabbriche, macchinari, reti di vendita, personale qualificato, prodotti di mercato, immobili.  In un paese come l’Argentina, ad altissima inflazione,  mentre i titoli di stato vanno in default  il mercato azionario si è moltiplicato per cinquanta volte in quattro anni.
  • Il fondo pensione è un investimento di lungo termine e, nel lungo termine ( venti anni e oltre ), il rendimento delle azioni ha sempre battuto quello di titoli di stato e obbligazioni.
  • Il fondo pensione investe in maniera scaglionata nel tempo per cui non c’è il rischio di comprare azioni a prezzi elevati.
  • Dati recenti indicano che le pensioni future ammonteranno al 60% della retribuzione per cui occorre investire in un fondo pensione azionario, capace di realizzare una importante crescita del capitale. Negli ultimi ultimi 38 anni (dal 1986 al 2024) l’indice azionario mondiale si è moltiplicato per tredici volte.
  • I fondi pensione azionari investono sui mercati mondiali per cui non c’è un rischio legato alle vicende economiche e politiche di un singolo paese.
  • Il fondo sovrano della Norvegia, alimentato dalle risorse  di petrolio e gas del paese, investe in azioni mondiali il 70% del suo patrimonio, per assicurare il futuro benessere di un intero popolo.
  • A cinque anni dall’età della pensione può essere indicato uscire da una linea azionaria e consolidare i risultati passando a una linea investita anche in titoli di stato e obbligazioni.

Per i nostri utenti abbiamo selezionato il miglior FONDO PENSIONE APERTO AZIONARIO, accessibile da chiunque e gestito da uno dei primi gruppi finanziari europei. Il rendimento negli ultimi cinque anni a gennaio 2024 è del 45%, nonostante COVID, guerra in Ucraina, rialzo dell’inflazione e dei tassi di interesse. Diventa nostro Cliente Premium a 12 Euro al mese per essere aggiornato su questa tematica e su altre riguardanti i tuoi investimenti in ETF.

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