Gli italiani nutrono un grande amore per le polizze assicurative in cui hanno investito ben 1.214 miliardi di Euro, più di quanto investito nei fondi comuni, ossia 771 miliardi di Euro. Ma cerchiamo di capire se questo amore è giustamente riposto?

A titolo di esempio riportiamo il confronto tra una polizza e un investimento in ETF comparso su PLUS24 del 20 agosto 2022, l’utile supplemento del sabato del Sole24Ore.

La polizza presa in esame è la AZ Galaxy di Azimut life DAC. Trattasi di una polizza a vita intera unit-linked: in caso di decesso dell’assicurato, ai beneficiari va un importo pari al controvalore del capitale investito nei  fondi comuni prescelti, più una maggiorazione decrescente all’elevarsi  dell’età di morte dell’assicurato. Non vi è alcuna garanzia di rimborso sul capitale investito nella polizza. 

Ciò che colpisce sono i costi della polizza:

  • costi di caricamento (ingresso): dal 4% allo 0,5%
  • costi di uscita: da 2,5% a 1% per uscita da uno a tre anni
  • costo sulla rendita pari allo 0,5%
  • costi di gestione da 1,2% fino al 6,8%
  • costo dei fondi da un minimo di 0,2% ad un massimo di 2,1%

In confronto il più costoso degli ETF può arrivare allo 0,6% annuo, ma ne trovate anche con costi dello 0,2% annuo.

L’allocazione del capitale scelta era prudente, sia per la polizza che per gli ETF: 70% Obbligazionario, 20% Azionario, 10% Monetario.

A partire dal 31 dicembre 2018 la polizza in esame ha reso il 3,3%, il portafoglio di ETF  il 14,3%: ben 11 punti percentuali di differenza  in meno di quattro anni. Immaginate la differenza in un arco di tempo decennale o ventennale…

Non occorre il premio Nobel per l’economia per comprendere che la polizza viene penalizzata dagli alti costi rispetto a quelli minimi degli ETF. E questa situazione si ripete per moltissime altre polizze di altri emittenti sul mercato.

Un’ultima precisazione: se l’età di morte dell’assicurato fosse superiore ai 65 anni (ipotesi più probabile), la maggiorazione sul capitale maturato è soltanto l’1%. Un’inezia rispetto agli 11 punti percentuali in più offerti dal mix di ETF in meno di quattro anni.

Inoltre l’investimento in ETF è liquidabile in qualsiasi momento, senza penalità. Gli ETF investititi in titoli di stato dell’Eurozona non sono sottoposti a tasse di successione. 

Morale del confronto: quando vi viene proposta una polizza vita, analizzatene con grande cura le varie voci di costo. Sono soldi che pagherete voi e che penalizzeranno il capitale destinato ai beneficiari della polizza. Gli ETF sono l’alternativa più economica e, molto spesso, più redditizia.