Nel triennio 2021-2023 l’inflazione cumulata in Italia ha raggiunto il 15,7% per cui nei tre anni una somma iniziale di 10.000 Euro è scesa di valore a 8.430 Euro di potere d’acquisto.
Vediamo come si sono comportati i rendimenti totali da aprile 2021 ad aprile 2024 dei principali asset di investimento:
ETF su titoli di stato Eurozona indicizzati all’inflazione 0%
ETF su titoli di stato Italia meno 10%
ETF su obbligazioni Euro Investment Grade meno 8%
ETF su azioni mondiali di paesi sviluppati +33%
ETF su azioni paesi emergenti meno 6%
ETC su Oro +43%
ETC su paniere di materie prime +33%
Analisi.
- I “tranquilli” titoli di stato e le obbligazioni “sicure” hanno avuto rendimenti negativi aggravando la perdita inflitta dall’inflazione, per un totale del 26%.
- Le azioni mondiali dei paesi sviluppati hanno offerto un rendimento superiore al 10% annuo per tre anni, nonostante la risalita dell’inflazione che incrementa i costi di produzione e trasporto. Negativa la performance dei paesi emergenti, condizionati dall’andamento della borsa cinese.
- La migliore performance è stata realizzata dall’Oro, vero baluardo contro l’inflazione, seguito da un paniere di materie prime.
Conclusioni in una fase di inflazione crescente asset reali, come azioni e materie prime, difendono dall’inflazione; titoli di stato e obbligazioni “sicure” soffrono perdita di valore. Al contrario in una fase recessiva, al calare dei tassi di interesse, titoli di stato e obbligazioni affidabili acquistano valore.