Analisi mercati finanziari

Di seguito si riportano alcune analisi mercati finanziari fornite dai nostri esperti in finanza a luglio 2021:

MERCATI OBBLIGAZIONARI

Globalmente sta avvenendo un rialzo dei rendimenti obbligazionari, partito dagli USA, correlato alla ripresa economica mondiale post-COVID. Questo è motivo di preoccupazione per alcuni analisti ma non per noi. Il rialzo dei rendimenti obbligazionari, se espressione di miglioramento dell’economia globale, è fisiologico ed associato a rialzo dei mercati azionari. Peraltro, attualmente, i rendimenti reali obbligazionari, cioè al netto dell’inflazione, sono spesso negativi ed è auspicabile che questa anomalia venga corretta per remunerare giustamente chi investe in titoli di stato o obbligazioni aziendali.

MERCATI AZIONARI

Dai minimi registrati all’inizio della pandemia 2020, l’indice azionario mondiale ha raddoppiato il suo valore, a riprova che “comprare quando per le strade scorre il sangue” (cit. Rockfeller) permetta molto spesso di realizzare risultati fuori dal comune. Alcuni analisti restano perplessi per le valutazioni presenti, soprattutto sul mercato azionario americano, ma queste si confrontano con previsioni di crescita degli utili societari vicine al 40%. Peraltro il costo del denaro per prestiti è praticamente pari a zero, per le aziende più solide, e questo è ovviamente positivo per l’attività economica. Inoltre il mercato azionario si confronta con rendimenti pari a zero o, addirittura, negativi non solo per chi detiene liquidità ma anche per chi decide di investire in titoli di stato dei paesi dell’Eurozona (Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna).

MATERIE PRIME

Dai minimi della pandemia COVID i prezzi delle materie prime (“commodities”) sono saliti del 50% e, ovviamente, questo ha avuto i suoi effetti sull’inflazione che negli USA ha raggiunto il 5% e in Eurozona il 2%. Il petrolio, a nostro parere, non è destinato ad uscire di scena perchè le energie rinnovabili incontrano problemi di carenza dei metalli necessari alla loro produzione (litio, cobalto, rame e nichel). L’oro ha perso forza in relazione al rialzo dei rendimenti obbligazionari ma resta una garanzia in un mondo ove abbondano debiti e liquidità. Non per niente resta un asset privilegiato dalle banche centrali di USA ed Eurozona.

EURO – DOLLARO USA (EUR/USD)

Resta ingabbiato in un range compreso tra 1,16-1,17 e 1,23-1,24. Per il momento ci sembra difficile che ne esca a breve per cui la strategia è la solita utilizzata nelle fase laterali: vendere dollari nella fascia inferiore e comprarli nella fascia superiore. Un significativo rafforzamento del dollaro USA si avrebbe soltanto in caso di nuova emergenza sanitaria o finanziaria. Incrociamo le dita…

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