
Non c’è dubbio che i mercati azionari abbiano perso l’andamento positivo del 2021 con l’indice mondiale (MSCI World) in calo del 12% dall’inizio del 2022. Due le cause principali:
- L’aumento dell’inflazione secondaria principalmente all’incremento di petrolio e gas e a seri problemi della catena di approvvigionamento globale, acuiti da guerra in Ucraina e lockdown cinesi. E’ praticamente bloccato il porto di Shanghai, il più trafficato al mondo.
- L’aumento dei rendimenti obbligazionari che si accompagna all’aumento del costo del denaro da parte della maggior parte delle banche centrali.
Entrambi i fattori concorrono a ridurre la crescita economica e gli utili aziendali tanto che il Fondo Monetario Internazionale teme che Germania, Francia e Italia possano tornare in recessione entro l’anno. Più resistente l’economia USA, autonoma dal punto di vista energetico e agricolo.
C’é da sperare che il principale indice USA, S&P500, non scenda al di sotto dei minimi di febbraio a 4.100 punti: sarebbe un segnale di prossimo e significativo peggioramento della congiuntura internazionale, a cui nessuna economia o azienda riuscirebbe a sottrarsi.
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