Causa i timori di recessione economica legati alla pandemia COVID, ad agosto 2020 il titolo di stato decennale USA aveva raggiunto un rendimento di appena lo 0,55%. Da allora queste paure, in gran parte, sono svanite, le principali economie mondiali hanno ripreso a crescere con tassi del 4% e oltre e, nel 2021, si è ripresentata l’inflazione che ha raggiunto il 7% negli USA, il 3,9% in Italia ( dati di dicembre 2021).
Di conseguenza il rendimento dei titoli di stato è salito per cui il rendimento del nostro BTP decennale è passato da un minimo di 0,45% ad un rendimento attuale dell’ 1,4%. Come potete constatare il rendimento del nostro BTP decennale è del 2,5% al di sotto dell’inflazione italiana. Quindi, allo stato attuale, non copre dall’inflazione corrente, il che significa una perdita di potere di acquisto.
Nel frattempo un paniere di titoli stato dei paesi emergenti in dollari USA ha visto elevarsi il rendimento dal 4% al 5%, un valore sicuramente più allettante. E’ nostra cura selezionare ETF che annullano il rischio di cambio valutario contro il dollaro, il che riduce notevolmente la variabilità di prezzo di questi strumenti. Per quanto riguarda la tassazione, trattandosi di titoli di stato, è del 12,5% sulle cedole o sui profitti.
Se il movimento al rialzo dei rendimenti dei titoli di stato mondiali dovesse continuare, come possibile, vedremo ulteriormente salire il rendimento dei titoli di stato emergenti, che potrebbe arrivare al 5,5% o al 6%. Un ulteriore motivo per comprarli.
In prima posizione nei nostri portafogli a cedola troverete l’ ETF sui titoli di stato emergenti, senza rischio di cambio con il dollaro USA.